Ci vediamo il 25 gennaio alle 18 a Milano
con Laura Cappon, Samuel Chu, Fabrizio Coppola, Gianluca Costantini ed Elettra Stamboulis
Perché il dissenso è importante? Perché è un diritto che va garantito?
Che ruolo gioca nella crescita dei cittadini e nella loro partecipazione alla vita pubblica?
E perché lo spazio per il dissenso viene ridotto, o addomesticato, o è di fatto diseguale? Perché è importante garantire uno spazio per il dissenso, e prevederlo anche quando non viene utilizzato? Perché ovunque nel mondo viene spesso ridotto a una questione di ordine e sicurezza, regolato con strumenti pressoché simili e ridotto a scontro fra parti? Perché è importante avere informazioni per elaborare un dissenso? Cosa esprime il corpo nel dissenso, e con quali limiti? Cosa cresce nell’incontro di coloro che dissentono? Cosa rischia chi dissente? Cosa nutre il dissenso? Come si passa dal dissenso al progetto? Quali sono le sfide e le differenze culturali? Un vero dissenso è possibile in Italia? E infine, affinché il dissenso produca cambiamento, perché è importante che si trasformi in un linguaggio di arte e bellezza?
Nel dodicesimo anniversario della rivoluzione egiziana, abbiamo deciso di portare in un luogo pubblico, la Casa dei Diritti di Milano, una conversazione che parte sì dal mio libro ma che in tanti modi facciamo spesso fra di noi, e che – dal Perù ai muri del Senato alle strade delle donne di Teheran che domani toccano i 120 giorni – ci sembra molto attuale. Con l’esperienza, l’arte e la scrittura di Laura Cappon, Fabrizio Coppola, Gianluca Costantini, Samuel M Chu ed Elettra Stamboulis.
Vi aspettiamo mercoledì 25 gennaio alle 18 alla Casa dei Diritti di Milano in via De Amicis 10, vicino alle Colonne di San Lorenzo (tram 3 e bus 94).
A domani!
Marina
PS io avrò con me alcune copie di “Canto la piazza elettrica” e alla libreria Verso, proprio dietro l’angolo, troverete copie di “Patrick Zaki - una storia egiziana” e di “Human Rights Portraits”.