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Canto la piazza elettrica

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Canto la piazza elettrica

il mio nuovo libro è qui, finalmente

Marina Petrillo
Oct 26, 2021
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Il mio nuovo libro è qui, finalmente!

Si chiama Canto la piazza elettrica ed esce il 24 novembre, nel decennale degli scontri di Mohamed Mahmoud al Cairo e della mia prima volta in piazza Tahrir.

Racconta una piazza occupata, una mappa parlante, una rivoluzione che ha interrogato chiunque la attraversasse. Un progetto di giustizia sociale e di riconquista dello spazio pubblico, un’idea di città nella città che ha contagiato il mondo intero, da Madrid a New York, da Istanbul a Hong Kong. Dai primi racconti dei giovani egiziani su Twitter nel 2011 ai miei reportage sul campo, Tahrir come laboratorio di comunità, avanguardia digitale e grande storia d’amore. Una linea temporale che si svolge e riavvolge, un libro che si fa e si disfa per dieci anni, mentre la speranza di cambiamento viene soffocata dal nuovo dittatore. La piazza perduta, narrata in questa orazione civile con un coro di voci e i frammenti del memoir, non smette di emanare la sua luce, ricordandoci quel che sarebbe potuto accadere o che un giorno accadrà.

Racconta una piazza che ha lottato perché gli esclusi e i perseguitati potessero abitare lo spazio pubblico e farlo vivere in un tentativo democratico di critica radicale del sistema in cui viviamo. Una piazza così visionaria da intravedere già dieci anni fa le necessità del discorso intersezionale. Una piazza egiziana che poi si è moltiplicata attraverso geografie, culture, religioni, sistemi sociali, in un contagio digitale di esperienze fisiche, forse il più rapido e fondamentale passaparola dei nostri tempi. Quando sembrava impossibile, qualcuno l’ha creata, e per questo ha pagato un prezzo altissimo.

Il libro è anche il frutto del mio lavoro di questi anni sull’ibrido fra memoir, giornalismo e poesia, e l’ho sempre immaginato letto ad alta voce. È prima di tutto un tentativo di fissare nel tempo le voci straordinarie che quella piazza l’hanno pronunciata e creata, e il lavoro che facemmo per onorarle. Spero che si legga come un romanzo, e che aiuti a capire il quadro egiziano di oggi.

L’ho raramente vissuto come un lavoro solo mio. Appartiene anche alle persone con cui ho condiviso quell’esperienza e che come me ne sono state trasformate per sempre, e alle decine di persone che su Patreon mi hanno offerto il loro sostegno concreto negli anni in cui diversamente non mi sarei potuta permettere il tempo per scrivere, imprimendo al libro uno spirito collettivo, un’idea di arte pubblica.

Quest’anno, dopo qualche mese di dialogo con diversi editori sull’orlo di una pandemia che ha lasciato tutti un po’ più poveri, più cauti e ingolfati di uscite, ho preso una decisione radicale: quella di non aspettare altri mesi e di pubblicare invece per conto mio entro questo anno del decennale. Per il lettore finale, prometto, non farà la minima differenza: il libro sarà disponibile in cartaceo e in eBook, su tutte le piattaforme online e ordinabile in libreria. Per fortuna, oggi si può pubblicare in autonomia in modo molto professionale. Anche grazie a ciò che mi hanno insegnato i miei due libri precedenti, tutte le parti del lavoro – dall’editing alle bozze all’impaginazione, fino alla copertina – le ho affidate a professionisti fantastici, e la qualità dei miei primi lettori, che sono stati decisivi, la auguro davvero a chiunque scriva. Tutti loro ci hanno messo anche molto amore, e per tutto il resto spero che sarà il libro stesso a parlare.

Guardandomi indietro, questo percorso mi sembra inevitabile, predestinato. In fondo è un libro che racconta la storia di un’autocreazione realizzata con pochissimi mezzi. Dunque lo pubblico nello stesso spirito “indie” con cui un tempo le mie band preferite si autoproducevano i dischi. A voi chiedo solo di leggerlo, di farmi sapere se vi è piaciuto, di consigliarlo, di ordinarlo, di recensirlo, di regalarlo e di farlo conoscere attraverso i vostri canali – un passaparola, appunto.

Grazie a tutti!  Ci sentiamo qualche giorno prima del 24 novembre con tutti i dettagli!

progetto grafico: 100km studio

copertina: 100km studio, Maxime Alili

in copertina: Nefertiti in a Gas Mask di El Zeft, 2012

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