Alaska newsletter 008
Alaska, the newsletter
o8. giornalismi
Ben ritrovati! Spero che gli aggiornamenti sulla campagna che vi ho postato la settimana scorsa vi abbiano fatto piacere - in effetti, anche se non non siamo ancora al 100 per cento dell'obiettivo e dovremo avere ancora un po' di pazienza, ho anticipato l'inclusione del podcast fra le cose da cominciare nei prossimi mesi e procedo spedita con la nuova tabella di marcia del libro.
Come sempre, per ora la newsletter è soltanto per voi che sostenete il mio lavoro su Patreon, e questa settimana ho scelto tre cose che penso facciano riflettere sul giornalismo.
Giornalismi
La prima cosa è il lancio, avvenuto questa settimana, di una nuova piattaforma che raccoglie gli archivi video e non della rivoluzione egiziana - 858.ma. Completamente open source come tutte le principali imprese digitali degli attivisti egiziani, è un archivio consultabile che, cominciando con 858 ore di video verificati dei momenti più importanti della rivoluzione dal 2011 a oggi, prende il via dai vecchi archivi del collettivo video Mosireen. Mosireen, da tempo senza più un quartier generale fisico al Cairo sia per via delle minacce dell'apparato di sicurezza egiziano sia perché i suoi principali fautori oggi sono in esilio all'estero, ha ancora il suo canale YouTube, che dipende quindi dai destini della piattaforma e non è particolarmente agevole per la ricerca d'archivio. Dai video amatoriali a quelli girati dai molti registi e operatori cinematografici vicini alla rivoluzione, questi materiali sono da anni una delle pochissime risorse per contrastare la narrazione dominante controllata dall'esercito egiziano e dalle vecchie élite. Sulla nuova piattaforma, con molti più video, i materiali diventano ricercabili per parole-chiave, eventi-chiave e date, sia in arabo che in inglese, e permettono di selezionare i materiali per creare un proprio canale. È un lavoro straordinario, che fra le altre cose conferma la vocazione unica della rivoluzione egiziana alla creazione di archivi dal basso - come quelli dei detenuti, degli scomparsi, delle testimonianze di tortura, dei documenti recuperati in extremis dagli apparati di sicurezza - e alla documentazione della "Storia liquida".
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La campagna di crowdfunding per il podcast e la newsletter di Francesco Costa, Da Costa a Costa, è stata per me motivo di grande curiosità e anche di grande tifo (disclaimer: oggi Francesco è uno dei Patrons della mia campagna, anche se la mia in confronto alla sua è ancora minuscola!). Mi è sempre interessata sia per il modello di finanziamento sia per i contenuti - ha permesso a Francesco di fare delle esperienze giornalistiche che forse altrimenti sarebbero state molto ardue, e ai lettori/utenti/sostenitori ha dato una chiave di interpretazione delle storie americane in un momento in cui ce n'era oggettivamente grande necessità, e in cui le testate tradizionali non avrebbero dato spazio agli outsider, per quanto esperti. Per questo credo che sia una lettura molto interessante il report che Francesco ha postato il 20 gennaio su dati, numeri, danari e risultati della sua seconda stagione. Che sia andata così bene dovrebbe essere una notizia straordinaria per tutti.
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A proposito di denari e finanziamenti, la terza cosa è un data base collettivo, WhoPaysWriters. Qui, in crowdsourcing e in modo rigorosamente anonimo, giornaliste e giornalisti freelance americani annotano la loro esperienza di retribuzione con centinaia di testate. Da quanto paga la testata a parola, fino a quanto tempo ci mettono a inviare un pagamento. Serve a chi scrive per sapere cosa aspettarsi, e un pochino anche a individuare chi non si comporta correttamente con gli autori. A noi invece, magari scorrendo l'indice in ordine alfabetico delle testate, può servire per farci un'idea di cosa succede sul mercato americano a seconda delle varie nicchie, e a fare qualche raffronto col nostro.
Per oggi grazie a tutti, buona settimana, presto un nuovo articolo sul blog, e con la newsletter ci sentiamo la settimana prossima!
Marina
La fotografia di questa settimana è "Madonna e gommista", gennaio 2018
