I parenti in Nigeria
Alaska, the newsletter
135. I parenti in Nigeria
care e cari,
ecco la newsletter, come sempre dopo l'anteprima della domenica per i miei Patron.
Spesso è la diaspora a darci la misura empirica di quanto una storia lontana sia vicina, per esempio le proteste in Nigeria di queste settimane contro le squadre speciali SARS e la corruzione del governo, e la violentissima reazione della polizia, che ha già causato almeno 50 morti fra i manifestanti.
I libri dell'"Americanah" Chimamanda Ngozi Adichie non fanno che parlarci dagli Stati Uniti della Nigeria, della sua società complessa, della sua vita culturale che ne fa uno dei paesi più vitali al mondo, dell'evoluzione delle sue città, della ricchezza delle sue risorse dilaniate da corruzione interna e attori stranieri (fra cui l'Italia), della sua gioventù, dei suoi media, delle sue università. Chimamanda ha scritto in questi giorni delle proteste sul New York Times.
Anche una delle fondatrici di Black Lives Matter, Opal Tometi, è nigeriano-americana. Qui su Instagram racconta agli attivisti quello che sta accadendo nel suo paese d'origine.
La nazionalità nigeriana è quella più frequentemente respinta dall'Italia fra chi migra. Ma cosa fa l'Italia in Nigeria? Lo racconta bene uno degli ultimi resoconti sul processo per tangenti a Eni-Shell.
Grazie a tutti, un grande abbraccio, abbiate cura di voi e dei vostri cari, e ci sentiamo la settimana prossima.
Marina