dieci anni
Alaska, the newsletter
117. dieci anni
Care e cari,
eccoci dopo ill 60° giorno di quarantena, alla vigilia di un qualche allargamento delle maglie che per ora promette una vita un po' triste. Sto lavorando al mio libro in ogni momento libero (non molti), ed è stato forse uno dei migliori doni di questo isolamento. Fra le molte cose perdute, temo, anche la varietà e lo stimolo delle cose da leggere e da imparare dalla stampa internazionale - della ricchissima rassegna stampa a cui ero abituata non resta quasi nulla che non riguardi il virus.
Ma una cosa che penso valga la pena suggerirvi c'è. Dieci anni fa, la mia "scoperta" dei social media e di come si potevano usare per il giornalismo arrivò in coincidenza con l'incidente della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, uno dei peggiori spargimenti di petrolio della storia (cinque milioni di barili riversati in mare). Era l'età d'oro dei blog, e alcuni giornalisti americani fecero un gran lavoro sul campo, scoprendo i retroscena degli accordi economici che la British Petroleum cercava nell'area, "comprando" i lavoratori BP e i pescatori rimasti senza lavoro, e i terribili danni ambientali a breve e lungo termine. In diretta alla radio seguimmo per settimane la webcam subacquea che documentava la fuga continua di petrolio nelle acque protette del Golfo.
Alla storia della Deepwater Horizon sono rimasta legata, e in questi giorni ricorreva il decimo anniversario dell'incidente - passato quasi inosservato perché tutta la nostra residua attenzione è concentrata sull'emergenza internazionale creata dal virus, ma paradossalmente più attuale che mai.
A mo' di esempio delle decine di reportage di allora delle reporter di Mother Jones (soprattutto Mac McClelland, Julia Whitty e Kate Sheppard) qui trovate quello del momento in cui McClelland riuscì a raggiungere una delle isole della riserva naturale dopo il disastro. A lei si devono, fra le altre cose, le scoperte sulle operazioni di pulizia delle spiagge organizzate dalla stessa azienda responsabile del disastro, e sul trattamento dei lavoratori senza protezione.
Dieci anni dopo, l'editoriale collettivo del New York Times è dedicato alle lezioni del disastro Deepwater Horizon, mai veramente imparate.
E infine, Yessenia Funes per Gizmodo raconta come alla fine di quest'anno, per mancanza di fondi, potrebbe andare perduta l'esperienza di GoMRI, la Gulf of Mexico Research Initiative, con cui oceanografi e ricercatori hanno documentato per dieci anni il danno di quel giorno di aprile.
Grazie a tutti, vi mando un grande abbraccio e ci sentiamo la settimana prossima.
Marina