Giochi di società
Alaska, the newsletter
109. giochi di società
care e cari,
nel tempo trascorso fra questa newsletter settimanale in anteprima per i miei Patron e l'invio a voi, è intervenuta anche l'ordinanza di stare distanti fra noi almeno un metro. Sono decisamente diverse da tutte le altre. Scuole chiuse, città deserte, conversazioni e media monopolizzati dalle notizie sul Coronavirus, con la fuga in montagna o al mare di chi se lo può permettere, fratture sociali che diventano assai più evidenti, chi resta a intrattenere bimbi e persone più anziane, con occasioni per socializzare molto limitate. Penso con tanto affetto ai conoscenti che lavorando negli ospedali si sono ammalati, a chi ha visto andare in fumo mesi di lavoro perché costretto ad annullare o cancellare festival e appuntamenti, a chi in questi giorni ha cercato di controllare le proprie paure restando civile (non ci sono riusciti tutti, ahimè), e sì, anche a chi come me di paure ne ha ma diverse.
Ho pensato che mi sarebbe piaciuto riportarvi in qualche modo intorno a un tavolino, come i signori cinesi della fotografia di copertina, pensando ai giochi semplici che magari abbiamo riscoperto in questi giorni, e a quelli nuovi che qualcuno si inventa per far passare questo tempo strano e cercare di trarne qualche insegnamento.
La prima storia (non ho bisogno di spiegarvi perché) è quella del mahjong, il magnifico gioco da tavolo vecchio forse di 2500 anni, che i cinesi hanno portato in tutte le Chinatown del mondo, e che l'università di Stanford racconta qui.
La seconda, che ho ritrovato dopo tanto tempo, è un racconto eccezionale del maestro della non-fiction John McPhee, "In search of Marvin Gardens". È la storia di quando McPhee andò nel New Jersey e si mise in cerca del vero Marvin Gardens, una delle caselle del Monopoli originale.
La terza è Buncher, una cosa che si è inventata la libreria Mittel di Lodi, una forma di narrazione collettiva per tenere insieme le persone con l'immaginazione nei giorni in cui alcune località della Lombardia sono isolate. La racconta Vita qui.
Grazie a tutti, un grande abbraccio virtuale, restiamo teneri più che possiamo.
alla settimana prossima!
Marina