è un mondo difficile
Alaska, the newsletter
101. è un mondo difficile
care e cari,
è quella stagione in cui riflettiamo sull'anno appena trascorso, e per conto mio ho parecchio su cui riflettere - quante cose sono cambiate in pochi mesi nella mia vita professionale, quali prospettive impreviste si sono aperte, e quante scelte mi hanno portato a trascorrere molto tempo impegnata in qualche forma di attivismo. Da qui, il mondo mi appare sempre più cupo e disgregato, incapace di mettere in discussione modelli così chiaramente fallimentari, ma allo stesso tempo pieno di sorprendenti movimenti popolari e storie di impegno e nuovi protagonisti, giovani, donne.
In questo numero della newsletter che ricevete dopo l’anteprima della domenica per i miei Patron, il primo di un nuovo centinaio, vi propongo tre panoramiche.
Una è quella delle fotografie dell'anno del New York Times, in cui prevale ancora uno stile vagamente apocalittico, ma che servono a ricordare alcuni momenti decisivi della vita collettiva - naturalmente visti con uno sguardo americano. Come fa spesso, anche in questa occasione il NYT spiega come ha compiuto la sua selezione da un nucleo di partenza di 500 mila fotografie.
Mi ha colpito moltissimo, invece, la selezione di fotografie scelte dalla Hong Kong Free Press per marcare i sei mesi dall'inizio delle (ancora attivissime) manifestazioni di protesta a Hong Kong.
Infine, la settimana è stata segnata dal distruttivo risultato delle elezioni in Gran Bretagna - per svincolarsi dalle interpretazioni polarizzate e semplicistiche di queste ore, vale veramente la pena fare un giro fra ciò che è stato scritto sul risultato elettorale sui giornali inglesi e internazionali.
(La foto da Hong Kong in copertina è di May James).
Grazie a tutti, un grande abbraccio e ci sentiamo la settimana prossima!
Marina