Se fossero armi vere, sareste già morti
Alaska, the newsletter
097. se fossero armi vere, sareste già morti
care e cari Patron,
sembra impossibile ma ci stiamo avvicinando al 100° numero della newsletter! In questi giorni sono sommersa di lavoro, quindi resta pochissimo tempo per il resto e la scrittura vacilla un po', ma sono davvero ottimista perché col libro stiamo finalmente scollinando.
Oggi per la newsletter in anteprima per voi, partiamo dallo spunto di una frase che ho scolpita nel cuore: "Se fossero armi vere, sareste già morti".
È una delle frasi indimenticabili de "L'ultimo samurai" di Helen DeWitt, del 2000 - un libro, e un trionfo inventivo e linguistico, che è stato per anni per me una specie di talismano (e che oggi, dopo alcuni anni in cui è stato introvabile, si trova di nuovo).
Questa frase mi è tornata in mente in questi giorni a più riprese. L'eroismo dei manifestanti iracheni, libanesi, cileni, algerini, di Hong Kong, soprattutto i più giovani che si muovono come se credessero di essere immortali (e naturalmente non lo sono). La sentenza che una volta per tutte, dopo dieci anni, ci ha detto che Stefano Cucchi è stato davvero ammazzato di botte da chi voleva proteggerlo. O veder arrivare all'università Bocconi (per un intervento straordinario a Science 4 Peace, se più in là dovesse capitarvi di trovarlo online) la lezione vivente di Liliana Segre circondata dalla scorta. La libreria Pecora Elettrica bruciata due volte a Roma. Su una nota diversa, ma non poi tanto, l'aggressività con cui le tv sono andate a Venezia in cerca di rabbia, a stanare e provocare persone invece pazienti, laboriose, preoccupate, sincronizzate con la loro città e con la loro acqua. C'è una continua simulazione di guerra, un bisogno di guerra, un'incoscienza di guerra. Come se non bastasse la guerra vera.
Allora forse vi piacerà la storia di quest'opera dell'artista messicano Pedro Reyes, che ha trasformato 1527 armi da fuoco in vanghe per piantare alberi. E quella della non profit svedese Triwa, che ricicla il metallo ricavato dalla distruzione di armi da fuoco per produrre orologi e altri oggetti. I proventi delle vendite vanno ad associazioni che si battono contro la diffusione di armi.
Grazie a tutti, vi auguro una bella settimana e vi mando un grande abbraccio.
Marina