Il futuro ha tredici anni

Alaska, the newsletter
078. Il futuro ha tredici anni

Care e cari,
domenica, il giorno in cui invio la newsletter in anteprima ai miei Patron, ho aspettato di sapere come andava a finire la manifestazione a Hong Kong che avevo seguito su Twitter per tutto il giorno e che quella sera stava così.

Il ragazzino che vedete in copertina (in una foto scattata domenica da Jeffie Lam del South China Morning Post) si chiama Ken Wong. È uno dei moltissimi studenti che anche quel giorno, come la domenica precedente, sono stati tutto il giorno in manifestazione anche se il giorno dopo avevano gli esami a scuola. Quando ho visto quanti anni ha mi sono commossa, perché vuol dire che ne aveva 9 quando Hong Kong si è mobilitata nel 2014 con il celebre Umbrella Movement, padre recentissimo delle manifestazioni di oggi. Molte cose sono accadute mentre lui cresceva, fra cui un'ulteriore stretta sulla condizione amministrativa speciale di Hong Kong nel rapporto con la Cina, la repressione dei nemici politici, la sparizione e il rapimento dei librai satirici anti-cinesi, e l'espulsione di un giornalista inglese del Financial Times. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nuova legge al vaglio del governo di Hong Kong che consentirebbe l'estradizione in Cina - una richiesta nata dopo un cruento caso di cronaca ma evidentemente molto pericolosa per i dissidenti politici.

Un milione di abitanti di Hong Kong aveva manifestato 9 giugno contro la legge, finendo sulle prime pagine della stampa internazionale. Durante la settimana un sit-in di giovani è stato attaccato con violenza dalla polizia, e la mattina di sabato 15 l'amministratrice di Hong Kong Carrie Lam ha fatto uno sgraziato annuncio sperando di calmare gli animi, in cui diceva che la legge veniva archiviata a tempo indeterminato. La risposta è stata giudicata insufficiente dai manifestanti, che sono tornati a riempire le strade della città chiedendo al governo di scusarsi per le violenze e ritirare definitivamente la proposta di legge, e a Carrie Lam di dimettersi. Un nuovo annuncio della Lam domenica sera, sempre molto mal calibrato, non ha aiutato la situazione.

Domenica, infatti, gli abitanti di Hong Kong hanno riempito Victoria Park al mattino, invadendo poi le grandi arterie del centro città, costringendo la polizia ad aprire corsie che erano rimaste chiuse anche la domenica precedente, sfilando per ore con fiori, cartelli, vignette satiriche e slogan, le fermate della metropolitana costantemente intasate per sette ore consecutive. La polizia è stata il meno visibile possibile e tutto si è svolto nella massima calma. Gli organizzatori hanno annunciato domenica sera che i partecipanti sono stati quasi due milioni.

Mentre i manifestanti marciavano, è stata annunciata la scarcerazione per il mattino successivo di uno dei giovani leader della protesta degli studenti del 2014, Joshua Wong, e ho pensato fosse una bella cosa riguardarci il documentario che racconta la sua storia, e che fa capire bene qual è la posta in gioco in questa città eccezionale.

Joshua Wong è stato effettivamente scarcerato lunedì mattina.

Grazie a tutti, un grande abbraccio e ci sentiamo la settimana prossima!
Marina