Alaska newsletter 003
Alaska, the newsletter
o3. Carta
Ciao a tutti! Ben ritrovati, e benvenuti ai nuovi Patron che sono arrivati con mia grande gioia questa settimana - piano piano abbiamo superato il 42% dell'obbiettivo :)
Questo numero della newsletter è un po' in ritardo - sto ancora prendendo le misure - ma spero possa entrare fra i suggerimenti di lettura della vostra domenica pre-natalizia. Se per caso vi fosse sfuggito il post che ho scritto su Patreon per ragguagliarvi su com'è andato l'articolo sul Grande Rancore la settimana scorsa, andate a vederlo, è merito vostro e credo che vi farà piacere.
Carta
Il tema di questa settimana è la carta in senso lato, e per non farci mancare niente cominciamo dal tema della settimana scorsa, una sana arrabbiatura: è quella del bibliotecario americano Andre Walker, che su Twitter si definisce proprio Bibliotecario Arrabbiato. A ottobre, per rispondere a un giornalista che suggeriva di chiudere le biblioteche perché non le usa più nessuno, ha infilato una catena di tweet da premio che ci ricorda a cosa servono le biblioteche, e perché le persone le usano sempre di più, anziché sempre di meno.
Se ce ne fosse bisogno, il Bibliotecario Arrabbiato ci rammenta anche che le campagne per abbassare le tasse hanno l'effetto immediato di restringere gli spazi pubblici.
Intanto la biblioteca di New York ha annunciato un nuovo piano (quello vecchio era stato molto criticato) per una ristrutturazione che amplierà del 20% la sua capacità di accoglienza nelle sale di lettura. Nonostante sia una delle biblioteche pubbliche del mondo col più massiccio piano di digitalizzazione, vuole invece creare più spazi per la presenza fisica e la partecipazione collettiva allo studio di volumi e documenti, non importa in che formato siano, e offrirà nuovi spazi multimediali destinati anche a mostre e e installazioni. La New York Public Library resterà aperta per tutta la durata dei lavori. Intanto, la Brooklyn Art Library ha deciso di pubblicare le proprie fanzine, Avete letto bene, fanzine! E sono bellissime.
Infine, mentre finalmente mi decidevo ad ammettere con me stessa che volevo tornare ad acquistare e leggere libri di carta (dopo sette anni da compulsiva acquirente di ebook, anche per motivi di risparmio di spazio e denaro), a novembre è uscito sul New York Times un articolo sulla ripresa dei formati fisici. Il titolo è vagamente ingannevole perché sembra indicare l'ennesima indagine sul digital detox. In realtà, dopo una lunga introduzione su come ci stiamo "disinnamorando" della nostra vita digitale, fornisce qualche dato molto interessante sulla ripresa della vendita di libri di carta, le riaperture di librerie di quartiere, l'uso del vinile per ascoltare la musica. I dati riguardano gli Stati Uniti, dove l'avanzata dei formati digitali e l'invasione distruttiva delle grandi catene cominciò molto prima che da noi, ma si può immaginare che si tratti di una tendenza antropologica ed economica che vedremo anche qui. L'autore dell'articolo ha appena pubblicato un libro su questa che vede come "la vendetta dell'analogico", e la sua idea è che l'analogico oggi ci serva non come nostalgia ma proprio per compensare le nostre vite virtuali.
Sulle meraviglie e gli orrori del digitale nel quotidiano sento che tornerò, per adesso vi auguro una bellissima settimana pre-natalizia, la prossima newsletter spero di farvela trovare sotto l'albero, e qualcuno fra i donatori riceverà anche la fiaba indie! Un abbraccio,
Marina
La fotografia di questa settimana è "Milano, cortile", dicembre 2017

Grazie a tutti, e alla settimana prossima!
Marina