Alaska

Share this post

Un'altra musica

alaskahub.substack.com

Un'altra musica

Marina Petrillo
Mar 27, 2019
Share this post

Un'altra musica

alaskahub.substack.com

Alaska, the newsletter
067. Un'altra musica

Care e cari,
dopo l'anteprima per i miei Patron la domenica, ecco il nuovo numero della newsletter (e se vi fa piacere diventare anche voi sostenitori del mio lavoro editoriale e creativo, potete farlo qui anche con un piccolissimo contributo).

La musica è una parte enorme della mia vita, ma è stata a lungo anche un lavoro, con qualche sofferenza, e a tratti l'ho sentita molto lontana, anche perché col passare degli anni diventa difficile scoprire cose nuove. Ma non di rado torna con una forza straordinaria, e siccome questo è uno di quei momenti, alla musica voglio dedicare questo numero della newsletter, con tre cose che vorrei conosceste.

La prima è Germi, un progetto collettivo innescato da Manuel Agnelli, un ritorno alle motivazioni più profonde del suo percorso indie, che porta lo stesso nome del primo album in italiano degli Afterhours. Veder nascere questo progetto per me è stata una gioia enorme, sia perché rappresenta la concretizzazione fisica di un'idea - un posto a Milano, affacciato sulla strada, con un bar, una libreria, un mini palco per i concerti, tavolini, cose buone da bere e una bella scenografia studiata da Francesca Risi - ma anche perché è un posto minuscolo, che riunisce tutte queste funzioni a un livello molto professionale ma destinate per forza di cose a un pubblico molto ridotto (ai concerti possono assistere non più di 60 persone). Nato con la speranza di creare contaminazioni musicali e letterarie, nei suoi primi giorni di vita ha già fatto cose molto belle e spero che abbia molta fortuna. Per accedere bisogna fare una piccola tessera e qui trovate tutte le informazioni per prenotare gli eventi e conoscere il calendario.

La seconda cosa è una produzione meravigliosa di Spotify con la BBC: un podcast che dall'inizio dell'anno racconta a puntate la storia dei Clash, e il narratore è nientemeno che Chuck D dei Public Enemy. Il che, a proposito di contaminazioni, chiude il cerchio delle influenze subite e propagate dai Clash.

E infine, a proposito di musica nera (e c'entra sempre la mia passione per le storie della Los Angeles degli anni Novanta) Netflix ha prodotto una miniserie che vorrebbe raccontare il mistero investigativo in cui si è incagliata per vent'anni la polizia di Los Angeles cercando di scoprire gli assassini dei rapper Tupac Shakur e Notorious B.I.G., uccisi a sei mesi di distanza uno dall'altro. È una buona ricostruzione del clima di quegli anni, delle rivalità fra le gang e fra le etichette discografiche, ma anche delle storie personali degli agenti (spesso bianchi) che investigarono sui due omicidi, che restano irrisolti. L'unico neo è che i produttori non hanno ottenuto il permesso di utilizzare le musiche originali di Tupac e di Big, e questo toglie profondità alla storia, anche perché non si comprende la loro grandezza artistica, così importante in quel momento storico.

Grazie, vi auguro un meraviglioso inizio di primavera e come sempre ci sentiamo la settimana prossima!
Marina

Share this post

Un'altra musica

alaskahub.substack.com
Comments
TopNewCommunity

No posts

Ready for more?

© 2023 Marina Petrillo
Privacy ∙ Terms ∙ Collection notice
Start WritingGet the app
Substack is the home for great writing