Alaska newsletter 057
Alaska, the newsletter
057. tre podcast
ciao a tutti!
Spero che abbiate passato un buon periodo di feste e di riposo, io ne ho approfittato per lavorare sodo sul libro recuperando un pochino di ritardo sulla tabella di marcia, scrivendo 6 mila parole aggiuntive e cambiando le strutture di alcuni capitoli. Da metà gennaio sarò nel pieno della seconda stesura, che è quella in cui davvero il libro prende forma, come vi scriverò più nel dettaglio su Patreon insieme a qualche notizia sulle trattative per trovare il giusto editore. Ho ancora molte incertezze ma mi sembra che il grosso delle esitazioni sia superato, la vera sfida ora sarà trasformare una stesura di fatti in qualcosa di spero più poetico, che si presti anche alla lettura per strada e in teatro - vediamo dove si va...
Intanto le ultime newsletter sono state dedicate alle cose preferite dell'anno, ma mi sono accorta di aver dimenticato i podcast! E siccome ne sono avida consumatrice, e qualcuno di voi mi ha detto che si accinge a produrne uno proprio, mi pare giusto raccontarvi almeno tre dei miei podcast preferiti di quest'anno. Naturalmente ne esistono di tutti i generi, dal fatto in casa al new-age, dal dibattito politico alla riflessione sulle religioni, dal comico all'investigativo, dal femminista al letterario alla superproduzione sceneggiata e insonorizzata ad altissimo livello - e (purtroppo soprattutto in inglese) ne scopro uno nuovo bellissimo ogni settimana; diciamo che qui vi segnalo tre cose molto diverse fra loro, ma che sono state per me fra le più gustose che ho ascoltato.
Il primo è un magnifico podcast seriale investigativo, "Last seen", storia vera del furto di 13 opere d'arte dal museo di Isabella Stewart Gardner a Boston avvenuto nel marzo 1990 - da Rembrandt a Degas, valore totale stimato 500 milioni di dollari. I movimenti dei ladri, lasciati entrare dalle guardie, vennero registrati dai sensori di movimento, e le piste per ritrovare i dipinti non sono mai state conclusive. Prodotto da WBUR in collaborazione con il Boston Globe, è un'intricatissima ricostruzione prima dei movimenti nel giorno del furto (con alcune storie incredibili sulla mancanza di sicurezza e sui personaggi che gravitavano intorno al museo) e poi delle indagini, e del mondo criminale che si pensa avesse organizzato il colpo.
Podcast invece atmosferico, fatto soprattutto di idee, di atmosfere e di suoni, è l'indipendente "Nocturne", creato da Vanessa Lowe - una narrazione orale di cose che accadono la notte, da avvistamenti di animali e paesaggi all'emersione di ricordi d'infanzia, da ansie che poi spariscono con la luce del giorno alla raccolta dei rifiuti di notte nelle grandi città. Lento e ipnotico, ogni puntata è un'opera d'arte, in cui anche le voci narranti, insieme agli effetti e ai suoni registrati sul campo, sono elementi di una musica, in un ibrido sonoro che Vanessa chiama "essay radio".
Infine, anche se ascolto pochissimi podcast in italiano, mi sono innamorata di "Konrad": il podcast mensile de Il Post su come funziona l'Unione Europea, che viene pubblicato dopo ogni plenaria del parlamento europeo; curato da Luca Misculin, è semplicissimo ma geniale (e sono bellissime anche le storie collegate su Instagram e la newsletter quindicinale), forse il modo più serio (ma anche più divertente, come un documentario scientifico sulla vita di creature ignote) di raccontare l'importanza, il funzionamento e il futuro della Ue. comprese le ansie su Brexit.
(cover photo, Freepik)
E questo è soltanto l'inizio, di nuovo buon anno nuovo a tutti, grazie per il vostro sostegno, un grande abbraccio e ci sentiamo la settimana prossima!
Marina