le cose sotto l'albero
Alaska, the newsletter
055. le cose sotto l'albero
care e cari Patron,
il più bel regalo lo state facendo voi a me - non c'è modo di spiegarne l'importanza, perché non solo mi ha permesso quest'anno di arrivare alla seconda stesura del libro, alla newsletter, a un nuovo podcast, ma mi ha fatto tener fede agli impegni che avevo preso con una costanza, una determinazione e anche una disponibilità a sbagliare che non sarebbe stata possibile senza di voi.
Per farvi gli auguri - e nel prossimo numero faremo un bilancio di fine anno e una lista di desideri per quello nuovo - provo a mettervi qui alcune cose che ho amato quest'anno (le serie tv le abbiamo viste nella precedente newsletter, e mi hanno molto divertito le vostre risposte).
Il mio disco dell'anno è "Wanderer" di Cat Power.
Il migliore articolo che ho letto quest'anno in italiano è "Cosa ho visto in 16 ore davanti alla tv" di Christian Raimo per Internazionale, il più bello in inglese è "Men are responsible for mass shootings" di Jennifer Wright per Harper's Bazaar - sul cortocircuito fra maschilismo tossico, suprematismo bianco e cultura delle armi da fuoco.
I più bei documentari che ho visto quest'anno sono "Quincy" (Quincy Jones), "The White Helmets" (Siria) e "Virunga" (Congo).
I miei libri preferiti di quest'anno: "Resoconto" di Rachel Cusk ("Outline", tradotto per Einaudi da Maria Nadotti); "Parlarne fra amici" di Sally Rooney ("Conversations with friends", tradotto per Einaudi da Maurizia Balmelli); "I soldati delle parole" di Frank Westerman ("Een woord een woord", tradotto per Iperborea da Franco Paris); il primo numero della rivista "The Passenger", dedicato all'Islanda (Iperborea).
Mandatemi i vostri, restate buoni, e ci sentiamo domenica prossima con l'ultima newsletter del 2018!
Marina