Alaska newsletter 002
Alaska, the newsletter
o2. I rancorosi
Ben ritrovati, e benvenuti ai nuovi Patron che si sono aggiunti questa settimana, grazie per aver deciso di partecipare alla mia campagna di crowdfunding su Patreon, oggi abbiamo superato il 39% dell'obbiettivo :)
Come sapete, per ora la newsletter è soltanto per voi, e siamo arrivati al secondo numero. Le tre cose di questa settimana potremmo chiamarle "altro che fake news".
I rancorosi
Il tema di questa settimana è il rancore, quello che sembra dominare l'espressione sui social, il mondo dell'informazione e la politica, e che sta cominciando a traboccare in vere e proprie azioni che non esiterei a definire fasciste. Lo scorso ottobre, grazie a una recensione di Giovanni Boccia Artieri del nuovo libro di Luciano Floridi, sono incappata in una frase sul nostro mondo iperconnesso che mi ha molto colpito. Ci ho messo qualche settimana ma finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa partendo da lì, e fra poco vi dico di cosa si tratta. Ma prima mi sembra giusto condividere altre due letture che c'entrano col rancore, e che mi pare dicano cose importanti.
Gli anni del cannibalismo
La prima viene dal blog di Luca Sofri, con una riflessione - che condivido profondamente - sull'indignazione fine a se stessa e sulle responsabilità dell'informazione e della politica nell'averla montata. Per esperienza, non sono cose che i giornalisti di solito hanno voglia di sentire, ma bisogna che questa riflessione si faccia molto seriamente.
Chiara Saraceno sul rapporto Censis
Qualche giorno dopo la riflessione di Luca, il, Sole 24 Ore ha pubblicato una bella intervista con la sociologa Chiara Saraceno, che è sempre lucida e non ama i sensazionalismi. Commentando il rapporto del Censis sulla situazione sociale in Italia, fra rancore, sfiducia e populismi, Saraceno ricorda le responsabilità della politica di questi anni, ma cerca anche di rovesciare il discorso, facendo presente che esiste anche un paese attivo, vivo e partecipe al di fuori delle istituzioni tradizionali, e pochissimo rappresentato, che potrebbe essere la nostra speranza per il futuro.
Il Grande Rancore
E così, sul rancore sto riflettendo parecchio. Ho messo insieme un po' di idee che per me sono collegate, in un post sul mio blog che è anche il primo scritto davvero grazie al sostegno dei Patron come voi. Non ci sono solo le responsabilità della politica. È che senza cultura, e senza politica - cioè senza contesto, senza correlazioni, senza profondità di piani, senza capacità e tempo di elaborazione, senza prospettiva - anche avere tutta l'informazione del mondo a portata di mano non ci rende né più informati, né cittadini più responsabili, né realmente più connessi. E io credo che il rancore venga anche da questo, dall'essere sopraffatti dalla quantità di informazioni, essere incapaci di gestirlo, e rifiutare la responsabilità di cambiare il mondo davanti a cui ci mette.
La fotografia di questa settimana è "Lecce, labirinto", ottobre 2017
Grazie a tutti, e alla settimana prossima!
Marina