Ancora accesi
Alaska, the newsletter
052. ancora accesi
cari tutti,
so che molti di voi condividono il disagio di questi tempi di sprofondamento morale e carenza di progettazione politica, ho pensato che potessero farvi piacere tre ispirazioni per ricordarci che siamo ancora vivi, ancora accesi, ancora interi, e che nulla è dimenticato, che i gesti generosi e costruttivi continuano, e che i tempi bui dovranno finire - nel frattempo, possiamo essere solo il meglio di noi stessi che riusciamo.
Un anno fa ero alla festa di Cild dove i famigliari del giornalista e scrittore Alessandro Leogrande, ancora sconvolti dalla sua improvvisa scomparsa, ricevevano il premio Cild per il suo lavoro. Per tutto quest'anno, Leogrande è stato ricordato, rievocato, e sopratutto riletto e ora anche proposto nelle scuole - i suoi scritti sono l'esatta antitesi dei valori che ci sta propinando il populismo di destra. Così vi propongo questa lettura da Christian Raimo che spiega cosa gli ha insegnato il lavoro di Alessandro, e cosa lascia a tutti noi.
Intanto la chiesa dell'Aia che sta celebrando messa in continuazione per impedire la deportazione di una famiglia di rifugiati armeni che vive in Olanda da sei anni è entrata nella sua quinta settimana di celebrazione ininterrotta, con la partecipazione di 450 religiosi: qui e qui c'è la sua storia.
E infine, l'Hotel de Ville, il Municipio di Parigi, ha deciso - lo racconta Libération - di riservare alcuni locali del sindaco a 50 donne senza dimora.
Siamo ancora vivi, siamo qui. Abbiate cura di voi e alla settimana prossima.