Red Hand Files
Alaska, the newsletter
050. nutrimenti
cari tutti!
oggi per festeggiare il 50° numero della newsletter, solo tre nutrimenti - tre cose belle volutamente lontanissime dall'attualità ma tutte e tre ricche di stimoli di riflessione, di calore e di bellezza, di cui abbiamo tanto bisogno.
La prima è la nuova newsletter di quella creatura meravigliosa che è Nick Cave. Si chiama The Red Hand Files e forse i fan della prima ora non avrebbero mai immaginato che il più maledetto degli artisti australiani (e uno dei più maledetti del mondo) sarebbe diventato così aperto e affettuoso con il suo pubblico. Concluso da poco un tour in cui sembra aver in qualche modo ricostruito un'intera poetica dopo il lutto per la morte del figlio quindicenne, Nick Cave ha aperto un blog dove risponde alle domande - qualunque domanda - dei suoi fan. Dal femminismo agli animali, dal lutto all'amicizia, prende a pretesto le domande per alcune delle sue favolose esplorazioni narrative - e i post diventano anche una newsletter alla quale ci si può iscrivere gratuitamente.
A fine ottobre è mancato il grande fotografo armeno Ara Guler. Il più celebre scrittore di Istanbul, Orhan Pamuk, gli era molto amico, e ora lo ricorda in un articolo/lettera sul New York Times. Ripercorrendo la vicenda umana di Guler, evoca il peso del silenzio sul genocidio armeno, l'anima della Istanbul degli anni Cinquanta, le fotografie che Guler scattava ai più umili, fino alla sempre più drammatica stretta sulle libertà civili nella Turchia di oggi sotto il regime di Erdogan. Ad accompagnare l'articolo, alcune stupende foto in bianco e nero dall'archivio di Ara Guler.
E infine, l'autore e storico inglese John Foot, che vive da tanti anni in Italia, ha scritto una lunga riflessione sulla figura e sul ruolo di Franco Basaglia, partendo da un nuovo libro per Elèuthera di Piero Cipriano "Basaglia e le metamorfosi della psichiatria". Cipriano scrive a partire dalla propria esperienza diretta nel sistema di assistenza psichiatrica, e John Foot ripercorre le tappe del suo libro in questo articolo, uscito in origine su Le Monde Diplomatique e ripreso integralmente da Minima et Moralia.
Grazie a tutti, un grande abbraccio e ci sentiamo la settimana prossima!
Marina