Alaska newsletter 044
Alaska, the newsletter
044. donne meravigliose
Ciao care e e cari Patron.
I tempi - soprattutto per chiunque non sia un maschio bianco ricco - mi paiono sempre più cupi, e dopo la conferma di Brett Kavanaugh alla Corte Suprema, ho pensato di proporvi tre cose da tre donne che amo profondamente.
"La biblioteca è stato il primo posto dove ho avuto il permesso di girare da sola. Avevo tre o quattro anni". Susan Orlean, l'autrice del "Ladro di Orchidee", è un personaggio memorabile con cui faccio una testa così ai miei studenti, fra le migliori autrici di giornalismo letterario del mondo. Sta per pubblicare il suo nuovo libro, che si chiama "The Library Book", e sul suo settimanale d'elezione, il New Yorker, ne pubblica un estratto che già da solo è un piccolo capolavoro. In tempi in cui ci si trova (soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra, ma non solo) a lottare per difendere il senso delle biblioteche pubbliche, racconta come da bambina condividesse con la madre le spedizioni settimanali alla biblioteca che l'hanno resa quello che è oggi; di come sia poi diventata, forse per reazione, un'acquirente compulsiva di libri nuovi; per poi riscoprire la biblioteca con il suo bambino, tentando fra l'altro di conservare alcuni frammenti di memoria condivisa con la madre affetta da demenza senile.
Sulla Paris Review, invece, l'adorata Patti Smith scrive imprevedibilmente di "Piccole Donne" di Louisa May Alcott, spiegando che cosa le abbia fatto scoprire quando era la bambina più piccola di una famiglia operaia del New Jersey. A mostrarle la strada è stato naturalmente il personaggio di Jo, ma lei lo spiega meglio :)
Un'altra musicista/attivista fondamentale per il mondo femminista, Amanda Palmer, sta finendo di registrare il suo nuovo album in solitudine a Los Angeles, ma dolorosamente distratta dalla penosissima testimonianza in diretta di Christine Ford sul repellente giudice Kavanagh candidato alla Corte Suprema, che proprio ieri è riuscito a sfangarsela con il voto finale al Senato. Prima di mettersi a lavorare al disco, Amanda, che a sua volta come tante è stata vittima di violenza, aveva girato un video con altre decine di amiche artiste per la sua canzone "Mr Weinstein will see you now". I riferimenti non c'è bisogno di spiegarli. In questi giorni a Los Angeles Amanda ha deciso di organizzare un raduno in un piccolo teatro per offrire tre proiezioni del video, che potete vedere qui (e non voglio aggiungere parole).

Amanda Palmer, "Mr Weinstein will see you now".
Grazie a tutti, un grande abbraccio e ci sentiamo la settimana prossima!
Marina