scuola di strada
Alaska, the newsletter
035. scuola di strada
ciao amici amiche e Patron,
spero che stiate bene e possiate godervi un po' di riposo - io sto facendo una specie di vacanza preparandomi a qualche strano cambiamento che a tempo debito vi racconterò. Intanto una parola sul podcast: la seconda puntata è rimasta in standby perché la fila di ospiti è un po' rallentata da viaggi e caldo, ma per la prima settimana di agosto dovremmo esserci :)
Mentre sogno luoghi più freschi, voglio rendere omaggio a tre scuole di strada che magari non conoscete. Sono convinta che di questi tempi la scuola di strada potrebbe essere uno degli strumenti per rinsaldare la vita pubblica e per riprendersi un po' di cultura nel senso più profondo del termine.
Da due anni mi è scoppiato l'amore - grazie alla grande traduttrice Maurizia Balmelli che ci insegna - per la scuola di francese per migranti di Place de la Bataille de Stalingrad a Parigi. La stessa Maurizia - una che con le parole ci sa fare, visto che ha tradotto perfino Suttree di Cormac McCarthy - l'ha ribattezzata Place de la Bataille des Migrantes. Lì per tanti mesi si sono concentrate centinaia di giovani, soprattutto maschi e di origine africana - senza fissa dimora, senza documenti, in attesa dei passaggi burocratici per le richieste d'asilo e spesso soggetti a sgomberi. Consapevoli che la lingua del posto d'arrivo è la prima chiave d'accesso all'inserimento e all'autonomia, alcuni insegnanti volontari si sono messi a fare lezione all'aperto, con gli allievi attentissimi e seduti sulla scarpata di erba gialla, e una piccola lavagna che dalla cima della rampa si vede appena. Gli insegnanti volontari ne parlano illuminandosi come di un'esperienza potentissima. Ho finalmente trovato un video per farvi vedere com'è - o qui com'era nel 2016.
Lo scrittore Christian Raimo - uno dei pochi che sta veramente ragionando sul recupero degli spazi comuni in questi tempi di debolissima e confusa opposizione - ha inaugurato il suo nuovo mandato come assessore del municipio 3 di Roma inventando "Grande come una città", un ciclo di lezioni-incontri di cultura civica negli spazi pubblici. Lui la chiama "una specie di scuola politica permanente". Il ciclo parte il 1° agosto ai Giardini della metro Jonio con un incontro dedicato alla "lingua come cittadinanza".
E infine, esiste da tanti anni un'associazione di Maestri di Strada che lavora a Napoli e dintorni contro la dispersione scolastica - e i maestri tengono un blog.
Grazie a tutti, un grande abbraccio e ci sentiamo la settimana prossima!
Marina