Alaska newsletter 021
Alaska, the newsletter
021. punk
cari tutti,
rieccomi dalla terraferma dopo due settimane di valigia! Si avvicina a grandi passi maggio, quando grazie a voi partirà il nuovo podcast e scatterà la deadline per completare la prima stesura del libro. Anche per questo lancerò un ultimo supplemento di campagna su Patreon, e vi manderò un po' di aggiornamenti lì sulla piattaforma.
punk
In questi giorni sono tornata dopo tanti anni a Berlino, una città che conosco a menadito, che è stata per me importantissima, e dove un tempo ho camminato talmente tanto, in lungo e in largo, che sono in grado di disegnarne la mappa ad occhi chiusi. Avevo paura di trovarla cambiata, e invece la sua sferzata di energia - paragonabile per me solo a quella di New York e del Cairo - mi ha investito appena arrivata. In un certo senso, oggi la capisco anche meglio. La settimana scorsa vi segnalavo un po' di risorse sull'utilizzo dello spazio pubblico, e non mi viene in mente un'altra città in cui le battaglie civiche per difendere lo spazio pubblico siano più appassionate. Compie adesso dieci anni Versenken Media Spree, la protesta civica contro il complesso edilizio Media Spree - un'area di uffici e servizi commerciali di dimensioni colossali, all'altezza di Treptower Park, con un cantiere ancora aperto che ho visto in questi giorni. Media Spree blocca o commercializza una lunga porzione dello spettacolare lungofiume sulla Sprea, rendendolo inaccessibile ai cittadini, e Versenken Media Spree sta lavorando ancora oggi, instancabile e super creativa, per strapparne alcune parti all'uso privato. Punk.
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Anche quest'anno, il mio amico professore Amro Ali, che a Berlino ha vissuto e lavorato, segnala che i nuovi appuntamenti ad Alessandria e al Cairo con il Theatre of Thought - incontri sul pensiero e la filosofia con persone che provengono da tutti gli strati sociali - stanno andando molto bene. Il prossimo e ultimo appuntamento è ad Assiut la settimana prossima. In un paese gigantesco, poverissimo, affamato, schiacciato da un regime mostruoso, la discussione organizzata da Tahrir Lounge è su come sfidare mediocrità e conformismo. Proprio come da noi, insomma. Punk.
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Colin Kaepernick, l'ex quarterback dei San Francsco 49ers che lanciò la protesta degli atleti contro gli abusi della polizia sugli afroamericani, è stato insignito della più alta onorificenza di Amnesty International, il premio 2018 come ambasciatore di coscienza, Colin si rifiutò in segno di protesta di alzarsi durante l'inno americano prima delle partite, e dopo essere stato accusato di mancare di rispetto alla bandiera perfino dal presidente Trump, lanciò un nuovo gesto, potentissimo - chinarsi durante l'inno su un ginocchio solo, una specie di Lancillotto punk. Il gesto è diventato virale, e così l'hashtag #takeaknee. Qui vi metto una bella storia sull'etimologia di questa espressione. Ah, Kaepernick guardacaso è senza lavoro da quando ha lasciato i 49ers, e ha fatto causa alla National Football League.
Grazie a tutti, un grande abbraccio e ci sentiamo la settimana prossima!
Marina