Alaska newsletter 016
Alaska, the newsletter
o16. studenti
Ciao a tutte e tutti, e benvenuti ai nuovi Patrons di questa settimana, che ci permettono di sfiorare il 56% dell'0biettivo totale della campagna! Intanto, grazie al vostro sostegno, molte cose si muovono - la prima bozza del libro procede verso la conclusione, la settimana prossima dovrebbe partire il gruppo di scrittura che ho fondato nel mio quartiere (e con chi di voi abita nei paraggi ci vedremo proprio lì!), bollono in pentola un po' di idee da affiancare al libro quando sarà il momento, e soprattutto, sto affilando gli arnesi, studiando i tutorial, spolverando i miei 20 anni di radio, per avere presto pronto il podcast! Sto anche cercando la modalità migliore per allargare la newsletter anche ad altri (finora è stata esclusivamente per voi), quindi vi manderò un apposito quesito via Patreon per sapere il vostro parere :) Di ogni cosa vi terrò informati passo passo, e intanto grazie di cuore.
Studenti
Questa settimana ho scelto per voi tre letture per prepararci alla manifestazione nazionale degli studenti americani per il controllo delle armi da fuoco che si terrà il 24 marzo. Quando tutto ormai sembrava perduto, e il primato culturale ed economico della National Rifle Association e del primitivo Secondo Emendamento impossibile da scalfire, la strage di Parkland ha rovesciato i tavoli dove non erano riusciti nemmeno Obama e i genitori dei bambini uccisi nella strage della scuola elementare di Newtown, riaprendo una conversazione che sembrava chiusa. Gli studenti di Parkland hanno innescato uno slancio politico nei loro colleghi di tutto il paese, e già questa settimana si calcola che a manifestare nello Students Walk Out, al grido di "Sangue nostro, mani vostre", siano stati un milione di ragazze e ragazzi. E la riflessione che li sta accompagnando sui media è accesa e profonda, con alcuni esempi di straordinario giornalismo che sa "unire i puntini".
La testata che sta raccontando in modo più attento e approfondito il movimento degli studenti per il controllo delle armi da fuoco è sicuramente The Atlantic. Fra i tanti articoli, ho scelto questo in cui si racconta che cosa è emerso dal Town Hall organizzato dalla CNN all'indomani della strage di Parkland con gli studenti sopravvissuti e con i genitori, in Florida. Al Town Hall prendevano parte anche il senatore Mark Rubio e la portavoce della National Rifle Association.
***
Le riflessioni sulla strage al liceo di Parkland e la protesta degli studenti toccano sia la sindrome da accerchiamento che ha spinto molti a votare Trump, sia il movimento femminista Me Too. Su Harpers' Bazaar, Jennifer Wright ci ricorda, dati alla mano, che la stragrande maggioranza delle stragi di massa negli Stati Uniti è perpetrata da maschi (quelle perpetrate da donne, per capirci, sono state tre in tutto, dal 1982) ed esplora il legame fra l'uso delle armi e la mascolinità tossica che sembra pervadere la società americana - che non a caso "venera gli uomini armati". Quello che per alcuni è ancora un inalienabile diritto di nascita, scrive poi Garry Willis sulla New York Review of Books, è in realtà lo spaventoso "moloch" della cultura americana: la pistola.
***
In chiusura torniamo a The Atlantic, che fra molti pezzi ottimisti su questo dibattito spiega anche però come mai nemmeno i sostenitori del controllo delle armi da fuoco intendono mettere in discussione il Secondo emendamento, che sancisce il diritto di ogni americano a possedere un'arma da fuoco.
Grazie ancora, stiamo a vedere cosa combinano gli studenti americani, e intanto vi auguro una settimana piena di energia.
Marina
La fotografia di copertina di questa settimana è "Fish in a barrel", marzo 2018