Alaska newsletter 013
Alaska, the newsletter
o13. cose politiche
Cari tutti, non ho aggiornamenti sulla campagna Patreon o sul mio libro (ma solo per questa settimana) e mi sono invece resa conto che questa è l'ultima newsletter che vi spedisco prima del fatidico 4 marzo (la prossima immagino la manderò direttamente dalle urne).
Cose politiche
Sono attanagliata dall'ansia, come penso molti di voi, e, posto che la scelta dignitosa e degna che vorrei non esiste, sto cercando il miglior compromesso per 1) non rinunciare a votare 2) far capire al partito che voto da decenni che stavolta siamo molto oltre la decenza e deve darsi una grandissima regolata (porta, fra le mille cose, la responsabilità di non aver fatto passare una legge che permetta a 800mila giovani delle seconde generazioni di andare a votare, e 3) fermare i fascisti, perché senza ombra di dubbio i fascisti sono qui (molte cose sono cambiate in questi decenni, ma come molti piccoli frammenti di saggezza, anche questo è sempre valido: se sembra fascista, È fascista).
Il primo consiglio di lettura che vi dò, quindi, è una guida al voto, uno "spiegone" del Post, nella speranza che anche voi non rinunciate a votare. Poi magari, per la prossima volta, sempre di arrivarci interi, cominciamo ad attrezzarci per costruire un'alternativa seria, senza aspettare che qualcuno la costruisca per noi.
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La seconda lettura che vi propongo questa settimana è la storia della libreria temporanea a Londra che venderà solo libri scritti da donne e sarà aperta per pochi giorni intorno all'8 marzo. Siccome di una cultura complessiva su quello che scrivono le donne (dalla fiction alla filosofia) c'è grande bisogno, la libreria riveste un forte valore simbolico e può diventare una vera risorsa. Per la verità, mentre in Italia - fra una palpatina ai provini tv e una agli esami universitari - non ci rendiamo ancora conto di cosa sta succedendo, il neo-femminismo è diventato una tendenza, e di nuove librerie femministe ne stanno aprendo anche di più stabili, come a Brooklyn.
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Infine, in onore del movimento degli studenti di liceo americani che hanno deciso di fare campagna contro le armi da fuoco, che hanno già provocato altre decine di morti nelle loro scuole soltanto nei primi due mesi dell'anno, qui un approfondimento su quali sono le aziende che dopo l'ennesima strage in Florida hanno rotto i rapporti con la potentissima National Rifle Association - una cosa che non sarebbe potuta accadere senza le pressioni dei clienti.
Grazie a tutti, e ci sentiamo la settimana prossima.
Marina
Grazie a tutti, e ci sentiamo la settimana prossima.
Marina
La fotografia di questa settimana è "Cy Twombly, Four seasons, at Beaubourg" , marzo 2017
